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martedì 28 giugno 2011

Oasi di Vendicari, il fascino "dell'isola" nell'isola

Caletta oasi di Vendicari
Quando si arriva a Vendicari il mare avvolge in un magico abbraccio: è qui che il Mediterraneo si manifesta nella sua bellezza e varietà di forme e colori non comuni.
Chi percorre per la prima volta la provinciale Noto – Pachino, guardando dall’alto del promontorio i pantani di Vendicari si sentirà sicuramente avvolto da un alone di mistero. Questo fazzoletto di terra d’Africa è stato salvato dalle mani di speculatori grazie a pochi impavidi naturalisti.
Oggi Vendicari è una Riserva Naturale Orientata, gestita dall’I.R.F.S dove quotidianamente si ha accesso gratuito con l’ausilio della guida.
Da studiosi e da appassionati, Vendicari è stata definita “l’albergo degli uccelli” perché ne accoglie ogni anno migliaia che, prima di spiccare il volo verso le coste africane, qui sostano per rifocillarsi.

Una salina
Vendicari non ha particolari asperità, la visita quindi è molto agevole lungo un sentiero ben tenuto che ne permette una visione globale. La riserva è costituita da una stretta striscia di terra lungo la costa che va da Noto a Pachino, nell’estremo lembo sud – orientale della Sicilia, ad una latitudine più bassa di quella di Tunisi.
Questa estrema insularità si percepisce respirando il “profumo” dell’aria, intensamente intriso di sale e di essenze resinose. Il confine nord è situato nei pressi della foce del Tellaro, a ridosso della zona archeologica di Eloro, quello sud nella ex stazione di S. Lorenzo.
Il nome Vendicari farebbe protendere per una discendenza araba, Bandar. Il paesaggio, soprattutto in primavera, sembra uscito dalla tela di un impressionista, l’esplosione di colori è esasperata da contrasti forti, dal verde cupo del ginepro al giallo dei crisantemi selvatici. Vendicari saprà dare al visitatore tutti i contrasti che regnano in Sicilia, ora dolce e profumata, poi ancora arida e inospitale, così, come in tutte le cose siciliane, non esiste la via di mezzo. Uno sguardo dal capanno di osservazione confermerà al visitatore il fascino e il mistero di questa “isola nell’isola”.
Vendicari è, inoltre, l’ultima fondamentale tappa per gli uccelli migratori che dal Nord Europa e dalla Russia attraversano il Canale di Sicilia per svernare nelle zone umide della Tunisia ed in quelle acquitrinose del Sahel. La migratoria primaverile porta a Vendicari quaglie, tortore, colombacci, rigogoli, alcune specie  di rapaci e, spesso, anche cicogne. Fenicotteri rosa e spatole ormai sono una costante della riserva, così come lo è la volpoca, un grosso anatide che ormai ne è diventato il simbolo.
I pantani sono, inoltre, allietati dalla presenza del cavaliere d’Italia, tornato a nidificare a Vendicari dopo l’istituzione della riserva. Il periodo più favorevole per gli appassionati di birdwatching è dicembre, poiché in quel periodo, se la stagione è stata piovosa, i pantani sono ricchi d’acqua e il visitatore avrà modo di sbizzarrirsi ad ammirare una diversità ornitica incredibile.
Fra i mammiferi presenti nella riserva, ricordiamo il coniglio selvatico, la volpe, la donnola; incerta, invece, la presenza della martora.

Panoramica saline Vendicari
Fra i rettili è doveroso citare il colubro leopardiano (in dialetto Scussuni i ranatu) che per la sua livrea maculata era considerato simbolo di bellezza nell’antica Grecia. Nei tre pantani domina la salicornia, mista al giunco, alla cannuccia palustre e all’enule marina; queste specie hanno sempre avuto grande importanza nella vita dell’uomo. Vendicari colpisce anche per la presenza di “dune costiere” dove si insedia il bellissimo ginepro coccolone. Guardando dalla spiaggia l’isola di Vendicari si osserva una casetta ormai diroccata, già sede del Rais, il capo dei tonnaroti, che da lì  dirigeva le attività della tonnara. Così come tutte le altre costruite lungo la costa della Sicilia orientale, anche quella di Vendicari era una tonnara di “ripasso”, cioè adibita alla pesca di quei tonni che, avendo già deposto le uova, tornavano in alto mare con le ovaie vuote. Nei pressi della tonnara, quasi come compagna di viaggio, sorge la torre sveva. La torre vigilava sul commercio del grano che si praticava nel porto di Vendicari.
Come arrivare

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