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venerdì 1 luglio 2011

L'isola di Capo Passero, un bazar di sensazioni uniche

Castello di Capo Passero

E’ qui che il mare, la sabbia, il vento hanno creato un piccolo paradiso.
Fino a due secoli fa circa, il promontorio di Capo Passero era tutt’uno con la Sicilia, alla quale era unito da un esile istmo sabbioso facilmente sottoposto all’erosione del mare; la stretta striscia di terra scomparve isolando il “Capo Passero”.
Sull’isola probabilmente era presente sin dal medioevo una torre di avvistamento, ma le continue incursioni dei pirati costrinsero i giurati di Noto a costruire un piccolo castello ben munito.
In questo pezzo d’Africa alla deriva verso l’Europa, l’isola apparirà ai nostri occhi ricoperta quasi totalmente da palma nana.
La presenza a tappeto della palma nana su tutta l’isola, ha indotto la Società Botanica Italiana a includere l’isola nell’Elenco dei Biotopi di rilevante interesse botanico.
Veduta isola Capo Passero
Altre specie caratteristiche di questi luoghi caldi sono lo Spinaporci (Sarcopoterium spinosum) un cespuglietto ramosissimo e spinoso, chiamato in dialetto siciliano “Spinapulici”, perché un tempo si credeva servisse ad eliminare questi fastidiosi insetti; il Camedrio (Teucrium fusticans) conosciuto sugli Iblei per un Oliolito usato contro le contusioni; l’ “eriva a petra” e poi ancora L’Asparago pungente e il The siciliano, un piccolo arbusto usato per infusi e tisane.
L’isola di Capo Passero è certamente un ottimo punto per l’osservazione degli uccelli migratori. Con la zona di Isola delle Correnti e la punta di Capo Murro di Porco, è fra le zone siciliane dove si possono osservare le maggiori concentrazioni di passeriformi migratori.
Anche qualche uccello acquatico spesso sorvola l’isola, ma il maggior interesse è dato dalle specie non acquatiche che, al di là del valore strettamente  naturalistico, presentano una straordinaria varietà di forme, colori, versi, da farne per escursionisti e bird – wathchers soggetti non meno interessanti degli uccelli che popolano gli stagni della costa.Tortore, quaglie, upupe, rigogoli, cuculi, sono presenti in gran numero nei mesi primaverili.
Esistono testimonianze attendibili sulla passata nidificazione del gabbiano reale e della berta  maggiore. Le conferme relative alle nidificazioni della berta, dai locali chiamata “ Ballante”, assumerebbe notevole significato naturalistico, trattandosi di una specie sita in poche aree della Sicilia; la Berta ha anche un forte richiamo storico letterario, visto che, probabilmente, le sirene di Ulisse non erano altro che berte maggiori.
La visita a Portopalo insomma non è solamente natura e storia ma è anche mitologia e unicità del paesaggio.

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