Percorsi

venerdì 1 luglio 2011

Grotte Arcaiche, una scenografia fatata

L’incessante e minuzioso intervento dell’acqua ha prodotto sulla superficie dei Monti Iblei gli affascinanti ed interessanti spettacoli delle “cave”, mentre all’interno dell’altopiano si sono formate decine di grotte più o meno estese, caratterizzate da stalattiti, stalagmiti, colonne e soprattutto da forme di vita altamente specializzate a sopravvivere in ambienti con parametri estremamente semplificati. Le grotte presentano un’oscurità totale ed una temperatura costante nel corso dell’intero anno. Queste caratteristiche hanno fatto si che la fauna abbia sviluppato adattamenti morfologici, biologici e fisiologici per sopravvivere in questi ambienti.

L'isola di Capo Passero, un bazar di sensazioni uniche

Castello di Capo Passero

E’ qui che il mare, la sabbia, il vento hanno creato un piccolo paradiso.
Fino a due secoli fa circa, il promontorio di Capo Passero era tutt’uno con la Sicilia, alla quale era unito da un esile istmo sabbioso facilmente sottoposto all’erosione del mare; la stretta striscia di terra scomparve isolando il “Capo Passero”.
Sull’isola probabilmente era presente sin dal medioevo una torre di avvistamento, ma le continue incursioni dei pirati costrinsero i giurati di Noto a costruire un piccolo castello ben munito.
In questo pezzo d’Africa alla deriva verso l’Europa, l’isola apparirà ai nostri occhi ricoperta quasi totalmente da palma nana.
La presenza a tappeto della palma nana su tutta l’isola, ha indotto la Società Botanica Italiana a includere l’isola nell’Elenco dei Biotopi di rilevante interesse botanico.

giovedì 30 giugno 2011

Cava Grande del Cassibile, la roccia, la natura, l'acqua

Laghetti Cava Grande
Una bellezza straordinaria impressa con lunghi e profondi solchi da millenni di duro e paziente lavoro delle forze straordinarie della natura, fa delle cave iblee quanto di più suggestivo la Sicilia è in grado di offrire. La Cava Grande è, tra queste, la più profonda e impenetrabile, antropizzata dall’uomo solo in alcune parti del suo sinuoso percorso. Il fiume Cassibile ( Kalyparis per gli antichi greci) inizia la sua corsa dal feudo di conrada Baulì, fra le contrade Velardo, Santa Lucia e saraceni, 3 Km a sud- est di Palazzolo Acreide. Nelle pareti rocciose la vegetazione non è molto fitta, ma nel fondovalle, dove il grado di umidità è più elevato, vive il platano orientale. Oltre al platano la foresta ripale è ricca di molteplici essenze arboree: salici, pioppi, oleandri, carpini e frassini.
Sui pianori dominano l’ampelodesma, la scilla e l’asfodelo. Quest’ultimo, nell’antica cultura contadina, era simbolo premonitore: una vistosa fioritura di asfodeli significava la certezza di abbondanti raccolti per il contadino il quale, nei periodi di carestia, poteva anche alimentarsi con le sue radici, riprendendo così un’antica usanza greca.

martedì 28 giugno 2011

Le meraviglie di Pantalica, tra natura e storia

Necropoli Pantalica
Pantalica, molto probabilmente la leggendaria Hybla dove regnava il re Hyblon, domina dall’alto il medio corso del fiume Anapo, che nasce nella parte più alta del tavolato ibleo, sul monte Lauro, e da qui inizia la sua corsa verso il mare attraverso paesaggi di suggestiva bellezza. Anapo in greco vuol dire invisibile in quanto il fiume ha la caratteristica di ingrottarsi e riapparire qualche chilometro più a valle.
 Pantalica  è oggi oltre un’area di suggestiva bellezza un sito archeologico di primaria importanza. Con oltre 5.000 tombe scavate nella roccia,  è la più grande necropoli della tarda età del bronzo, tanto da essere inserita dall’Unesco nella prestigiosa World Heritage List.

Riserva Saline di Priolo, un paradiso in mezzo all'inferno

Scorcio delle saline di Priolo
La Riserva Naturale Saline di Priolo è stata istituita al fine di “tutelare il sistema dei bacini di cui è costituita la salina che ospita estesi Phragmiteti e Salicornieti che, unitamente alla zona umida propriamente detta, offrono particolare ricetto alla ricca avifauna migratoria e stanziale”. La sua gestione è affidata alla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli). Nel panorama delle aree protette siciliane, la Riserva Naturale Saline di Priolo, estesa meno di 50 ettari, riveste un ruolo anomalo per la sua posizione al centro di uno dei più vasti poli petrolchimici europei. Questa piccola zona umida racchiude in sè diversi motivi di interesse legati sia alle ragioni di base di istituzione di una riserva naturale, la conservazione, ma anche alla sua funzione di simbolo di rilancio per un territorio che negli ultimi cinquant’anni ha visto trasformare in modo radicale il suo aspetto.

Area Marina Protetta del Plemmirio, tra mare, cielo e terra

Faro segnalatore
Il “Plemmirio fu testimone” della guerra condotta dagli ateniesi contro i siracusani fra il 415 e il 413 a.C. per la conquista del dominio del Mediterraneo. Lo stesso mare oggi è un’Area Marina Protetta istituita nel 2005 e comprende una superficie di 2.500 ettari di mare che copre 12 km di costa in cui si alternano falesie, calette e grotte.
L’interesse naturalistico dell’area si sviluppa sia sulla terraferma (non ancora protetta) sia  sopra e sotto il livello del mare. La costa, soprattutto nel settore nord, conserva alcuni interessanti ecosistemi caratterizzati dalla presenza della Palma nana, del Lentisco, del Mirto e cespugli di Timo, Capperi, Euforbie. Interessante anche la presenza di alcune piante tipiche ed esclusive degli ambienti costieri, come la Salicornia, il Finocchio di mare e l’endemico Limonium syracusanum.
In quest’ambiente, formato da una ricca vegetazione, è facile osservare uccelli o in fase di migrazione o che risiedono nell’area tutto l’anno.
Così, nelle aree ricoperte da una fitta vegetazione, non è difficile imbattersi nel piccolo Occhiocotto o in qualche Saltimpalo, mentre, dove la vegetazione è rada, si può osservare la Ballerina bianca, l’Allodola o la Cappellaccia.

Oasi di Vendicari, il fascino "dell'isola" nell'isola

Caletta oasi di Vendicari
Quando si arriva a Vendicari il mare avvolge in un magico abbraccio: è qui che il Mediterraneo si manifesta nella sua bellezza e varietà di forme e colori non comuni.
Chi percorre per la prima volta la provinciale Noto – Pachino, guardando dall’alto del promontorio i pantani di Vendicari si sentirà sicuramente avvolto da un alone di mistero. Questo fazzoletto di terra d’Africa è stato salvato dalle mani di speculatori grazie a pochi impavidi naturalisti.
Oggi Vendicari è una Riserva Naturale Orientata, gestita dall’I.R.F.S dove quotidianamente si ha accesso gratuito con l’ausilio della guida.
Da studiosi e da appassionati, Vendicari è stata definita “l’albergo degli uccelli” perché ne accoglie ogni anno migliaia che, prima di spiccare il volo verso le coste africane, qui sostano per rifocillarsi.